Comune di Borgoricco

Don Chisciotte è un sognatore!
Per lui le imprese dei Cavalieri Erranti sono il “sogno” a cui aspirare, anche se forse sarebbe meglio parlare di “miraggio”.
Ed è proprio sul gioco “sogno, miraggio, realtà” che si sviluppa il racconto dello spettacolo.
Anche il nostro “moderno” don Chisciotte si prepara per partire all’avventura.
I suoi nemici non sono i mulini a vento scambiati per giganti o il gregge di pecore confuse per un esercito di soldati, ma nel nostro quotidiano hanno lo stesso grado di difficoltà a essere percepiti come tali.

Allora quali sono i moderni “nemici” contro cui combatte il nostro Don Chisciotte del futuro?
Sono:
– un mulino le cui pale sono costituite da enormi sacchi di plastica che gonfiandosi fanno girare i motori di un “mostro” che ha bisogno di contenitori di plastica sempre più grandi per continuare a ruotare;
– stuoli di persone che, come le pecore che brucano l’erba, sono chine sui loro tablet e sui loro smartphone;
– le isole di plastica che galleggiano nei mari e negli oceani;
– e altre cose curiose che incontrerà per strada.

Ma come il don Chisciotte di Cervantes, anche il nostro “cavaliere dalla triste figura” non è in grado di riconoscere il vero significato e la vera importanza del pericolo che gli sta davanti.
A questo punto interviene il personaggio di Sancho Panza che si intromette per spiegare al suo padrone la realtà di quello che sta accadendo; impresa che non riesce nei confronti di don Chisciotte, ma che sarà sicuramente efficace nei confronti del pubblico.
La chiave dello spettacolo è sicuramente e volutamente comica, com’è nella tradizione dei nostri spettacoli.
I problemi ecologici che attanagliano il nostro mondo, e il tema della “bonifica” da comportamenti discutibili nei confronti dei nuovi strumenti della comunicazione digitale, sono frutto di un’attenta analisi anche con sperimentazioni sul campo condotte dal nostro gruppo di lavoro.